Intervista per FROMTHECOURT.COM del 2011
By Pablo SperoPablo Spero: l’intervista!
Aprile 2011
Questa settimana abbiamo avuto l’occasione di scambiare quattro chiacchiere con Pablo Spero che ci parla un po’ di se e del suo album “Spalle al Mondo” scaricabile gratuitamente su www.pablospero.com .
Buona lettura!
- Ciao Pablo Spero, innanzi tutto ti ringraziamo per la disponibilità, in secondo luogo inizierei con la classica domanda di rito: Come nasce la tua passione per questa cultura?
Pablo Spero: Ciao a tutti e grazie a voi, è un piacere essere qua. Mi sono avvicinato all’hip hop verso il 1999 quando dei miei amici più grandi mi passarono 3 album: Odio pieno, Scienza doppia H e SXM, che fecero nascere in me l’amore per questa cultura. Da lì sono passato al writing, poi dalla produzione dei beat e infine sono approdato alle liriche, la disciplina che tuttora preferisco.
- Dal 1999 ad oggi cosa trovi che sia cambiato nella scena hip hop italiana? Quali sono gli artisti che stimi di più e perché?
Pablo Spero: Da allora direi che più che altro è cambiato il modo di vedere le cose, nel senso che prima l’hip hop era vissuto più come uno sfogo, un mezzo per esprimere se stessi con un approccio molto impulsivo ed emotivo; ora invece l’approccio più diffuso è quello superficiale, quello studiato a tavolino, quello in cui contano più il personaggio e l’immagine che la musica in sé. Fortunatamente c’è ancora chi mantiene vivo il vero senso dell’hip hop e sono loro gli artisti che godono della mia massima stima, un esempio calzante sono i Colle Der Fomento e Kaos One. Possiamo essere certi che fin quando ci saranno artisti come loro l’hip hop non morirà.
- Sappiamo che sei sia un produttore che un mc. Quale ti appassiona di più? Come trai ispirazione per creare una base o scrivere un testo?
Pablo Spero: Sono nato prima come produttore e poi come mc, ma devo dire che nel corso degli anni la scrittura mi ha attratto sempre più e negli ultimi tempi sento di essere per l’80% un mc e solo per il restante 20% un produttore. Per entrambe le cose mi sono sempre ispirato alla mia vita quotidiana, agli eventi che hanno segnato la mia esistenza e a tutto ciò che ha suscitato in me forti emozioni.
- Come hai fatto a capire che quella era la tua strada? Che era giunto il momento di fare un album? E quali sono state le difficoltà che hai incontrato; quali sono stati i sacrifici e quali sono state le soddisfazioni?
Pablo Spero: Posso affermare che l’hip hop ha esercitato in me un’attrazione talmente forte che in qualunque posto fossi nato alla fine sarei comunque diventato un rapper. Fino ai 19 anni ho vissuto infatti in un piccolissimo paesino di montagna di nome Taverne, di neanche 90 persone, dove non ci sono rapper nel raggio di 50 km e gli unici contatti con questa cultura avvenivano tramite radio, tv, internet e qualche sporadico incontro con ragazzi più grandi di altre città. Nel corso degli anni però, iniziavo sempre più a capire che quella era la mia strada, cosi appena ne ho avuto la possibilità ho subito iniziato a produrre i miei primi dischi. Agli inizi ho dovuto davvero faticare molto per inserirmi, visto che non conoscevo nessuno disposto a mettersi in gioco come me. Le soddisfazioni sono arrivate solo dopo qualche anno, quando ho iniziato a vedere che c’era gente che ascoltava e apprezzava la mia musica, quello sicuramente mi ha ripagato di ogni sforzo.
- Nel tuo bagaglio musicale troviamo come album da solista “Terra di Confine”(2008) e “Carpe Diem”(2010). Quali sono le differenze tra i due album? Qual è stata la tua evoluzione?
Pablo Spero: Sicuramente la prima differenza sta nella parte musicale, in Terra di Confine avevo prodotto e mixato tutte le tracce, mentre in Carpe Diem ho prodotto solo 6 pezzi affidando i mixaggi a Swelto; questo per potermi dedicare con maggiore attenzione alla stesura dei testi. Le tematiche infatti si sono fatte più precise e ho iniziato a spaziare con un maggior numero di argomenti, affinando molto anche le tecniche di scrittura e di utilizzo della voce.
- Abbiamo parlato di album da solista perché assieme a Terzo Socio hai pubblicato “Strani Stili Demo”(2007), “Rapper Inside”(2009) e “Spalle al mondo” (2011). Parlaci del capitolo “Strani Stili, come nasce il tuo rapporto con Terzo Socio?
Pablo Spero: Ci siamo conosciuti per caso nel 2007 ritrovandoci entrambi a parlare con la stessa ragazza nella piazza centrale di Perugia. Qualche giorno dopo ci siamo ritrovati a casa mia per ascoltare le produzioni che avevo in cantiere e in poco tempo abbiamo deciso di creare questa collaborazione, che poi abbiamo ufficializzato verso fine 2007 con la pubblicazione di “Strani Stili Demo”.
- Andiamo ad approfondire le tematiche del vostro ultimo album iniziando però dal titolo “Spalle al mondo”. Nome originale, cosa significa per te?
Pablo Spero: Vivere spalle al mondo vuol dire non tradire me stesso, non avere imposizioni, restare fedele alle idee che ho e continuare per la mia strada. Se il mondo intraprende un cammino diverso da quello che ho deciso di percorrere, un cammino che non rispecchia chi sono e cosa voglio essere, io gli volto le spalle e continuo dritto.
- Nell’album troviamo numerose collaborazioni con artisti di rilievo per la scena italiana come Jack The Smoker, Dydo, Albe Ok, Ikarus, D-X Ronin, Dj Frank e Swelto. Come sono nate?
Pablo Spero: Sono tutti artisti con i quali avevo già collaborato in passato (tranne Albe con cui era la prima volta) e con cui mi ero trovato molto bene, quindi ho voluto ricreare quell’esperienza positiva coinvolgendoli anche nel mio nuovo progetto. La collaborazione con Albe è nata in quanto ero rimasto davvero colpito dal suo ultimo progetto, quindi ho voluto conoscerlo e invitarlo a partecipare in “Spalle al mondo”.
- 15 tracce, svariati argomenti e conseguentemente innumerevoli sensazioni per chi ascolta. Qual è il messaggio principale che volete trasmettere all’ascoltatore?
Pablo Spero: Voglio riassumere il messaggio principale dell’album avvalendomi di una citazione cinematografica (che ho usato anche nell’intro del disco) estratta dal film “Lettere da Iwo Jima” di Clint Eastwood del 2006: “Fa ciò che è giusto perché lo ritieni giusto, non perché devi farlo”.
- Due pezzi molto intellettuali e impegnativi “Erano fratelli” e “Storie da Palazzina”. La prima parla della guerra e la seconda, come suggerisce il titolo, della vita di quartiere. Narrate esperienze personali o per sentito dire?
Pablo Spero: In “Storie da palazzina” racconto la vita e le vicissitudini di alcuni miei condomini, ovviamente ho cambiato i nomi ma le storie sono reali, mentre in “Erano fratelli” mi sono fatto ispirare da un documentario che ho visto in tv che parlava del problema dei bambini soldato. Il programma mi ha talmente tanto colpito che appena finito mi sono messo a scrivere, raccontando e romanzando tutto ciò che avevo sentito.
- Un pezzo molto particolare e interessante è “It’s My Vocabulary” nel quale spiegate in rima il gergo Hip Hop. Come è nato questo pezzo? E a chi è rivolto?
Pablo Spero: E’ rivolto soprattutto a chi non è nel mondo dell’hip hop, a tutte quelle persone che spesso ascoltando un pezzo rap si domandano: “che ha detto?!”. Spero che con questo pezzo riescano a schiarirsi un po’ le idee e a comprendere meglio il significato di qualche parola.
- “Cose che” e “Da quando” sono pezzi decisamente dedicati all’amore e al sentimentalismo. Nel primo c’è Jack The Smoker e nel secondo troviamo Dydo. Come sono nati questi pezzi? E nello specifico quel’è stato l’approccio dei due collaboratori?
Pablo Spero: Ho cercato di portare anche una vena più romantica nell’album e visto che le precedenti canzoni che avevo fatto con Jack e Dydo erano di tutt’altro genere mi sono detto:“perché non provare?!”. Quando gli ho proposto i rispettivi argomenti entrambi si sono presi bene e in poco tempo abbiamo tirato fuori queste due canzoni.
- Passando all’umorismo con “La ballata dei rischi. Pezzo fenomenale che incorniciato a tutte le altre tracce completa la globalità delle tematiche. Come è nato questo pezzo in collaborazione con Swelto?
Pablo Spero: Era da molto che con Swelto parlavamo di fare un pezzo sulle varie peripezie che ci sono capitate nel corso degli anni, anche se a causa dello spazio limitato ne abbiamo potute raccontare solo alcune. Per raccontarle tutte non ci sarebbe bastato tutto il disco infatti non è escluso che prima o poi faremo il capitolo secondo della canzone.
- Tutta la track list riporta all’importanza dell’individualità delle persone. E’ un messaggio molto importante e di tematica attuale in quanto la cultura e la società ci portano verso l’ omologazione. Quali sono i consigli che dai ai giovani d’oggi?
Pablo Spero: Fermatevi a riflettere! Cercate di capire se la musica che ascoltate o producete, il look che avete, gli hobby, i passatempo e tutto ciò che ruota nella vostra vita è lì perché realmente vi piace o solo perché piace ai vostri amici o va di moda. Questo è uno dei punti focali su cui voglio far riflettere chi ascolta “Spalle al mondo”.
- Ci tenevo a complimentarvi per l’ottimo prodotto. L’album è completo sia dal punto di vista metrico/musicale che di contenuti. Quanto avete “sudato” per dar luce a “Spalle al mondo”? Quali sono state le difficoltà? Che consigli ti senti di dare ai giovani che voglio intraprendere questa strada?
Pablo Spero: Più o meno ci sono voluti 9-10 mesi di lavorazione e sicuramente la difficoltà più grande è stata la distanza tra me e Terzo Socio (dato che lui ha vinto una borsa di studio per l’Erasmus) ma alla fine siamo riusciti ad organizzarci e ha risolvere tutto per il meglio. Il consiglio più grande che posso dare è questo: non fatevi scoraggiare da niente e nessuno, puntate dritti al vostro obbiettivo e stringete i denti, prima o poi i sacrifici pagano.
- Il sacrificio paga davvero? Ormai l’album è fuori da un mesetto, qual è stato il feedback? Porterete “Spalle al mondo” sui palchi di tutta Italia?
Pablo Spero: Per usare la citazione di un mio amico diciamo che paga un po’ in ritardo come i comuni con i live… Il feedback è stato davvero molto positivo, sia sul sito che su Facebook e YouTube abbiamo ricevuto un gran numero di e-mail e commenti positivi. Dalle statistiche dal sito ho anche potuto notare che gente da tutta Italia ha scaricato e apprezzato l’album e la cosa non può che farmi molto felice. Per i live diciamo che partiremo un po’ in ritardo sulla tabella di marcia che avevo programmato, dato che Terzo Socio ha vinto una borsa di studio per l’Erasmus, ma appena tornerà ci rimetteremo subito in pari.
- Alle spalle ti sei trovato a condividere il palco con molti artisti della nostra penisola ma a Perugia come viene vissuto l’hip hop?
Pablo Spero: Qui non c’è sicuramente una situazione molto positiva, ci sono poche serate e pochi gruppi, e molti dei quali neanche hanno ben capito il vero spirito dell’hip hop. Noi abbiamo sempre organizzato molte serate, concerti e contest ma la situazione sembra non migliorare, anzi ultimamente sta anche peggiorando, facendo emergere una situazione in cui il talento, la costanza e il background sono messi in secondo piano rispetto alle amicizie e alle raccomandazioni; per usare una mia citazione “c’è chi si crede il king ma non esce dalla sua città”. Fortunatamente noi riusciamo a fare molte esibizioni e concerti in altre città e regioni quindi non ci siamo mai fatti troppi problemi. Posso comunque dire che dalle statistiche del sito, Perugia è la terza città (dopo Milano e Roma) in cui ho più visite e download, quindi tutto sommato sono contento di sapere che anche qui in Umbria, ho un bel gruppo di persone che mi stimano e mi supportano.
- Bene, Pablo, siamo giunti alla fine. Ringraziandoti ancora per la disponibilità ti lasciamo le ultime righe a tua disposizione:
Pablo Spero: Di nuovo grazie a voi e grazie a tutti quelli che spingono e apprezzano la mia musica, siete voi il motore che manda avanti tutto questo.
OK, ricordiamo a tutti che “Spalle al Mondo” è scaricabile gratuitamente su www.pablospero.com ma è possibile supportare l’artista ordinando la copia fisica mandando una mail a info@pablospero.com . Per ulteriori informazioni e rimanere sempre aggiornati eccovi il link della fanpage su facebook: http://www.facebook.com/pages/Pablo-Spero-from-Strani-Stili/52872092989